Fattoria Monte di Bebbio di Toni Paolo
Il monte di Bebbio è un borgo di montagna molto antico che è stato comprato dai nonni di Paolo nel 1943. Partiti con una piccola stalla di 6 mucche, oggi conta 260 capi di cui 120 in mungitura. Paolo lavora con la moglie Stefania e alcuni dipendenti.
Per Paolo il benessere animale è la priorità. Dal 2019 ha introdotto la stalla libera con cuccetta di paglia per gli animali che in precedenza erano legati. Gli animali hanno a disposizione spazzole e, attraverso un sistema di dosaggio, si possono gestire da soli nell’alimentazione. Il clima control permette di mantenere le temperature intorno ai 20 gradi anche in estate. La stalla ha un angolo panoramico che affaccia sul territorio circostante.
“Sono convinto che trattare gli animali con cura faccia la differenza. Bisogna volere bene agli animali, altrimenti questo lavoro non si può fare, questo è quello che ho imparato in questi 33 anni. Gli animali parlano e parlano anche i risultati: quando gli animali stanno bene producono bene. Riusciamo a produrre una media di 42 quintali di latte al giorno con 120 animali in mungitura”.
L’ambiente è la cosa più importante per il proprietario che è stato il primo ad installare un impianto fotovoltaico nella sua stalla nel 2007 producendo attualmente una quantità di energia sufficiente per fornire il laboratorio di produzione artigianale e la stalla. Questo primato conferito alla valorizzazione del territorio ha portato al progetto di costruire un agriturismo che ha come scopo fare scoprire agli ospiti le ricchezze della terra del Parmigiano Reggiano.
“Nel nostro laboratorio produciamo anche yogurt e gelato ma la nostra priorità è il Parmigiano Reggiano. È il miglior formaggio al mondo secondo me e inserirsi nella filiera della sua produzione è una grande soddisfazione”.
Gli investimenti di Paolo sono stati premiati a Roma nel 2014 con il premio Bandiera Verde come eccellenza emiliana nel mondo agricolo.
I prossimi progetti? Un mini-impianto biogas in cui lo scarto degli animali viene usato per produrre energia e la realizzazione di un nuovo pascolo per gli animali in asciutta.